La teoria della raffigurazione.

La proposizione elementare ha un senso unitario e non è un puro aggregato di parti costituenti. D’altra parte, non si può dire che questo senso unitario consista nel fatto presente che corrisponde alla proposizione, perché alle proposizioni false non corrisponde alcun fatto.

Né il senso di una proposizione può coincidere con il suo essere vera (quando vi è il fatto corrispondente) o falsa (nel caso contrario), perché noi intendiamo una proposizione prima ancora di conoscere se è vera o falsa..

Dobbiamo badare a non confondere il valore di verità (il suo essere vera o falsa) di una proposizione, con il suo senso.

E’ proprio in quanto cogliamo il senso unitario di una proposizione che possiamo, così facendo, venir a conoscenza di ciò che nel mondo la rende vera o falsa, a seconda dei casi.

Gli stessi nomi che la costituiscono possono stare per un oggetto (semplice logico) solo in quanto la proposizione ha un senso unitario.

Nella proposizione, cioè, c’è qualcosa di più delle semplici correlazioni individuali tra i nomi e gli oggetti corrispondenti. Ciò che la connette con il mondo è qualcosa di più di queste correlazioni.

Come dobbiamo intendere questo ‘vincolo comune’ che lega la proposizione e la realtà?

Consideriamo la rappresentazione di uno stato di cose tramite un modello in scala (l’esempuio originale era la ricostruzione di un incidente stradale, fatta in sede di istruttoria legale): i pezzi disposti sul tavolo fanno le veci dei pedoni, delle vetture, dei semafori ecc., che rappresentano. Il punto decisivo sta nel fatto che il come di questo incidente, il modo in cui coloro che effettivamente ne furono attori erano reciprocamente disposti al momento del fatto, è mostrato qui ed ora dalla disposizione spaziale dei pezzi.

Il significato del modello sta, per così dire, proprio dinanzi ai nostri occhi.

La ricostruzione dell’incidente mediante il modello è una raffigurazione; in essa noi possiamo vedere ciò che si diceva fosse accaduto.

L’identità di struttura spaziale sembra spiegare come mai è possibile un senso indipendente dai fatti.

Per cercare la risposta alla domanda di cui sopra, dobbiamo, però, fare ancora un passo avanti: dal concetto di struttura spaziale al concetto più generale di struttura logica.