Quali sono le implicazioni filosofiche ?

Quantunque prenda le mosse dai principi del simbolismo e si interessi della relazioni necessarie che intercorrono tra le parole e le cose in qualsiasi linguaggio, Wittgenstein applica poi il risultato della sua ricerca ai vari settori della filosofia tradizionale, mostrando in ciascun caso come la filosofia tradizionale e le sue tradizionali soluzioni scaturiscano dal non riconoscimento dei principi del simbolismo e da un cattivo uso del linguaggio.

Inoltre, data la teoria che distingue mostrare e dire ( la proposizione e il fatto devono esibire la stessa ‘forma logica’, che non può essere, a sua volta, rappresentata), Wittgenstein sostiene che tutto ciò che la filosofia cerca di dire appartiene, in realtà, a ciò che può solo essere mostrato, a ciò che il fatto e la sua raffigurazione logica hanno in comune.

Ne consegue, in questa prospettiva, che niente di corretto può essere detto in filosofia. Ogni proposizione filosofica è il frutto di una ‘cattiva grammatica’, e il massimo che possiamo sperare di raggiungere tramite la discussione filosofica è condurre l’interlocutore fino al punto in cui si rende conto che la discussione filosofica è un errore.

La filosofia, dice Wittgenstein, non è una teoria, ma un’attività: il suo obiettivo non può essere quello di stabilire un certo numero di "proposizioni filosofiche", bensì quello di rendere le proposizioni chiare. L’oggetto della filosofia è la chiarificazione logica dei pensieri (cfr. 4.111 e 4.112).