La natura dell’inferenza.

Il mondo è completamente descritto quando tutti i fatti atomici sono conosciuti, insieme con il fatto che questi sono tutti i fatti atomici. Il mondo non è descritto semplicemente dando nomi a tutti gli oggetti che sono in esso; è necessario anche conoscere i fatti atomici di cui questi oggetti sono costituenti.

Data la totalità dei fatti atomici, ogni proposizione vera, comunque complessa, può venir inferita teoreticamente.

Una proposizione (vera o falsa) che asserisce un fatto atomico è chiamata proposizione atomica.

Tutte le proposizioni atomiche sono logicamente indipendenti tra loro. Nessuna proposizione atomica ne implica un’altra o è inconsistente con qualsiasi altra.

Ne deriva che l’intero lavoro dell’inferenza logica riguarda proposizioni che non sono atomiche.

Tali proposizioni possono venir chiamate molecolari.

La teoria wittgensteiniana delle proposizioni molecolari poggia sulla teoria delle funzioni di verità, che fornisce sia una spiegazione dell’inferenza logica, sia una definizione di quel tipo di proposizioni che appartengono alla logica (tutte le proposizioni della logica, egli sostiene, sono tautologie, come, ad esempio, ‘p o non-p’).

Il fatto che niente possa essere dedotto da una proposizione atomica ha interessanti applicazioni.

Per esempio, rispetto al problema della causalità, ne deriva che non esistono nessi causali: ‘Gli eventi del futuro’, egli dice, ‘non possono essere inferiti da quelli del presente. La credenza nei nessi causali è superstizione’.

Che il sole sorgerà domani è solo un’ipotesi, dato che non vi è una forza che costringa una cosa ad accadere perché un’altra è accaduta.