sommario


Un primo criterio che viene subito in mente è quello dell'inclusione:

di due figure la prima è minore della seconda quando è contenuta in questa o almeno quando ciò avviene dopo opportune traslazioni e rotazioni.
Per affrontare i casi più difficili, abbiamo bisogno di integrare questo criterio facendo ricorso ad una nuova idea: l'eguaglianza per equiscomponibilità.
Questa stabilisce quanto segue:
due figure sono uguali se sono equiscomponibili, e cioè se è possibile dividere la prima in parti che ricomposte diversamente diano la seconda.
Si badi che anche questo criterio, se preso da solo, risulta piuttosto limitato, essendo in pratica applicabile solo per il confronto dei poligoni. I due criteri presi insieme, al contrario, costituiscono una tecnica di confronto molto potente.

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