Weinberg, Introduzione al positivismo logico, Einaudi.
L'interpretazione criticata dai neopoitivisti
: le leggi sono asserti generali o esistenziali, che vertono intorno ai fatti o agli eventi del mondo [cfr. la voce "proposizioni generali"].
Nel caso delle leggi quantitative sorge una difficoltà. Di solito , le leggi non collimano esattamente con i dati.
Si fa, allora, ricorso all'idea degli errori, come pure all'ipotesi che vi siano valori reali (veri) e si debbono portare correzioni alle leggi in modo che i valori calcolati e quelli osservati differiscano il minimo possibile. Errore è appunto la differenza tra i valori osservati e quelli veri; residuo quella tra i valori osservati e quelli adottati; errore dei valori adottati, la differenza tra i valori veri e quelli adottati.
Questa procedura (a parte la sua utilità tecnica) ha una giustificazione logica?
In realtà, la teoria dell'esistenza di valori "veri" inosservabili è completamente ingiustificabile.
Dunque, anche il primitivo punto di vista (le leggi sarebbero asserti generali intorno alla natura) diventa sospetto. I positivisti cercano di fare a meno di tale ipotesi negando che le leggi siano degli asserti.