Analiticità (Carnap/Quine)

Carnap, Meaning and Necessity (1947;2° ed. 1956); trad. it Firenze, p. 21 e sgg.
Quine, Two dogmas of empiricism (1951; ripubblicato in From a logical point of view, cap. II); trad. it. UTET, pp. 864/65.

Seguendo Carnap, chiamiamo esplicazione di un concetto familiare, ma vago (explicandum), la sua sostituzione con un nuovo concetto esatto (explicatum).
(Osserva Quine: l'intento dell'e. non è meramente quello di parafrasare il definiendum in un immediato sinonimo; ma di migliorare realmente il definiendum, affinando o completando il suo significato. Tuttavia, anche l'e., sebbene non si riferisca ad una preesistente sinonimia tra definiendum e definiens, nondimeno si fonda su altre preesistenti sinonimie. Si richiede, infatti, che ciascuno dei contesti favoriti del definiendum, complessivamente presi nell'uso antecedente, sia sinonimo del corrispondente contesto del definiens - p. 866).

Nello scritto citato, Carnap cerca di esplicare l'analiticità rifacendosi a quelle che egli chiama descrizioni-di-stato: 'L-vero', egli dice, è da riservarsi come explicatum per ciò che Leibniz chiamava verità necessaria e Kant verità analitica (p. 21).

Questa esplicazione dell'analiticità, si chiede Quine, raggiunge lo scopo?

Lo raggiungerebbe solo se le proposizioni atomiche del linguaggio fossero fra loro indipendenti (mentre, nell'esempio di Quine, " Giovanni è scapolo " e " Giovanni è non sposato " , non lo sono nel linguaggio ordinario: "scapolo" e "uomo non sposato" è una coppia di sinonimi extralogici).
Diversamente, esisterebbe una descrizione di stato che assegnerebbe verità a " Giovanni è scapolo " e a " Giovanni è non sposato " ; di conseguenza " nessuno scapolo è sposato " diventerebbe un enunciato sintetico, anziché analitico, per il criterio proposto (= un enunciato è analitico quando risulta vero per ogni descrizione di stato - un adattamento del leibniziano "vero in tutti i mondi possibili").
Il criterio in termini di descrizioni di stato, conclude Quine, è una ricostruzione, nel miglior caso, della verità logica, non dell'analiticità.