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Legge naturale

Weinberg, Introduzione al positivismo logico, Einaudi.

"Una legge è una specie di funzione proposizionale da cui si creano proposizioni singolari allo scopo di una successiva verifica [cfr. "proposizioni generali"].
Si prenda per es. . (Questa è ciò che Ramsey chiama una variabile ipotetica). Supponiamo che significhi "il lama è un animale lanoso".
Questa legge non dice:

"tutti i lama sono animali lanosi", proposizione che si scrive
né dice che "qualche individuo lama è lanoso" che si scrive .

In altri termini, non è né un'asserzione universale, né un'asserzione singolare, o piuttosto non è affatto un'asserzione [per le ragioni di questa teoria v. "verità"].
Il modo verbalmente corretto di rendere "il lama è un animale lanoso" è questo "essere un lama implica essere un animale lanoso", il che non asserisce nulla, ma soltanto ci presenta uno schema onde fare asserzioni e poi verificarle." (p. 175).

Se ne ricavano proposizioni universali e proposizioni particolari.
Così, da , otteniamo (proposizione singolare con la designazione dell'ulteriore proprietà f, o possiamo usare la proposizione singolare , dove a è il nome di qualche individuo.
E' possibile verificare positivamente o negativamente questa proposizione con un
esperimento.

Manterremo questa legge finché i lama appaiono essere animali lanosi; diremo cioè che, finché si verifica questo caso, la legge è utile e corretta.
Qui non vi è alcun problema di induzione, "perché le leggi sono usate più che credute e perché non c'è modo di verificare una legge.
Soltanto la proposizione singolare, formata a partire dalla legge, è suscettibile di verifica; in tal caso si dirà che la legge stessa è "confermata" ovvero che costituisce la "formula corretta".

Questa concezione deve però fare i conti con una difficoltà che concerne le leggi quantitative.

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Esperimento (condizioni)